giovedì 8 novembre 2007

lunedì 5 novembre 2007

...il fattaccio...

"Nella storia dell'umanità non cala mai il sipario.

Se solo ci si potesse allontanare dal teatro prima della fine dello spettacolo."

venerdì 5 ottobre 2007

Come dire...MAGISTRALE...

...per restare in tema con la puntata...



(puntata del 04.10.2007)

mercoledì 26 settembre 2007

24 SETTEMBRE 2007 ... 23 years old ...


martedì 11 settembre 2007

...MaGGiCa...notte bianca!

peccato non esserci stata...ma tra arrivo tra 2gg...




sabato 25 agosto 2007

... LA VIE EN ROSE ...

Non è un caso che sia rosa, il fiocco scelto per salutare la nascita di una bambina. Le donne scelgono infatti d'istinto questo colore, anche se chiamarlo rosa puro e semplice non sarebbe del tutto preciso. Il colore preferito da ragazze e signore è un sofisticato violetto-lilla-lavanda. Si parte dal blu, in assoluto il colore più amato dal genere umano. Da qui, una biologa inglese dell'università di Newcastle ha identificato con la massima precisione la tonalità preferita dalle donne, che contiene una decisa pennellata di rosa.
La spiegazione affonda le radici nella nostra storia antica, secondo la professoressa Anya Hurlbert, autrice della ricerca. "L'evoluzione potrebbe aver condotto le donne ad amare i colori legati al rosa e al rosso, che segnalano che un frutto è maturo e pronto da cogliere. La cultura non ha fatto altro che sfruttare questa inclinazione naturale".
Ma sul futuro della ricerca inglese pesa l'editoriale del quotidiano inglese The Guardian, che ieri scriveva: "L'umanità non ha nulla da guadagnare da una scienza che indaga il colore preferito delle ragazze".

lunedì 16 luglio 2007

Per i più pigri...addio al telecomando

SYDNEY - Dito indice e medio in segno di vittoria, ben presto potrà significare anche un'altra cosa: «cambia canale». Basta alzarsi dalla poltrona per cercare il telecomando; i programmi in tv (e non solo) si gestiranno da casa con sei semplici gesta della mano. La novità arriva dagli scienziati australiani dell'Università di Wollongong, a sud di Sydney, con a capo i due ingenieri Prashan Premaratne e Quang Nguyen. Il nuovo dispositivo che intende mettere presto in soffitta il vecchio telecomando potrebbe rappresentare una nuova rivoluzione. In pratica, una scatoletta con una telecamera integrata sarà in grado di captare determinati movimenti delle dita e della mano e permetterà di cambiare canale; passare al lettore Dvd; spegnere o accendere l'impianto stereo. La videocamera, installata in questo nuovo tipo di controller e posizionata vicino al televisore, è fino a questo momento in grado di riconoscere sei gesta semplici della mano. Secondo gli inventori, il «telecomando manuale» potrebbe arrivare sul mercato entro tre anni: al momento il dispositivo è ancora in una fase di prototipo ed è necessario ulteriore tempo per la sperimentazione.

IN CINQUE MINUTI - Insomma, si dicono convinti gli scienziati australiani, a breve tutti gli elettrodomestici di casa nostra si potranno controllare con qualche cenno delle dita e della mano. Il pugno chiuso farà si che l'apparecchio si accenderà; il pollice verso consentirà di cambiare canale al televisore mentre la mano aperta di accendere o spegnere l'elettrodomestico. «Gesta che chiunque può imparare in soli cinque minuti», dice l'altro ricercatore Quang Nguyen. «Non è da sottovalutare che il controller sarà naturalmente in grado di distinguere tra i comandi reali e le semplici gesticolazioni di qualche membro familiare, amico o animale che in quel momento si trova nella stanza».

lunedì 11 giugno 2007

...quest'estate mi tocca...

Lloret de mar...

... e se capitasse a

uno di noi...???


lunedì 7 maggio 2007

FOTO SHOCK

Da Madre Teresa a Tony Blair, da Madonna a Mr. Bean: celebrità colte in condizioni critiche, malconce e con occhi pesti, immortalate in una serie di foto segnaletiche shock.

E' l'ultima burla di Worth1000, il sito di appassionati di Photoshop, che raccoglie migliaia di geniali fotoelaborazioni.


Londra inventa il museo delle e-mail."Saranno il ritratto di questo secolo"

LONDRA - Se qualcuno ha scritto qualcosa da qualche parte nel mondo, probabilmente la British Library ne conserva una copia. Tra manoscritti, mappe, giornali, riviste, libri, stampe, disegni, i suoi archivi contengono 150 milioni di documenti, e ogni anno se ne aggiungono tre milioni in più. Ma se un pensiero non è stato scritto su carta, se esiste soltanto in quell'inafferrabile dimensione che è il mondo digitale, come evitare che vada perduto? Il dubbio che tormentava i custodi della biblioteca nazionale britannica, considerata la più completa del pianeta, riguarda le email: la posta elettronica, diventata nel breve arco di un decennio il principale e in certi casi unico mezzo di comunicazione per la maggioranza degli occidentali, rimpiazzando lettere e spesso perfino telefonate. Se moltiplichiamo il numero di navigatori mondiali su Internet per il numero di email che ciascuno di loro scrive e riceve in una giornata, si raggiunge una cifra prodigiosa: centinaia di milioni, miliardi di messaggi, che per lo più vengono eliminati subito o sono comunque destinati, con rare eccezioni, a non lasciare tracce.
Ora le lasceranno. La British Library ha trovato il sistema per conservare anche quelli: creando il primo archivio di email al mondo. L'intento è di raccoglierne un milione, suddivise in diverse categorie a seconda del tema: Amore, Umorismo, Proteste, Notizie, Gaffes, naturalmente Spam, come si chiamano i messaggi pubblicitari non sollecitati che invadono la casella di posta elettronica, e così via.
Il risultato sarà "Email Britain", un ritratto della Gran Bretagna odierna attraverso le email che si scambiano i suoi cittadini: non meno significativo, secondo la biblioteca, delle missive vergate a mano da Virginia Woolf e Oscar Wilde oltre un secolo fa.
"L'email ha rimpiazzato le tradizionali forme di comunicazione", osserva John Tuck, responsabile delle collezioni nazionali alla British Library, "diventando uno strumento essenziale della nostra vita quotidiana. Questo progetto ci permetterà di registrarne la sostanza e la varietà, conservando una testimonianza collettiva di grande valore per gli studiosi del futuro".

L'Europa accelera su Second Life e i residenti italiani raddoppiano

Il mondo parallelo di Second Life piace sempre di più all'Europa ed entusiasma parecchio anche gli italiani. I numeri parlano chiaro: è il vecchio continente è quello che apprezza di più le infinite possibilità dell'universo 3D più in voga, e per numero di nuovi iscritti, gli appassionati del nostro paese sono al terzo posto dopo Usa e Germania.

In base agli ultimi dati sul numero totale dei residenti della Linden Lab elaborati da Comscore, la compagnia che ha creato Second Life, relativi al mese di marzo, il 61 per cento risulta provenire dall'Europa, contro il 19 per cento dagli Stati Uniti e il 13 per cento dall'Asia. E rispetto a gennaio, solo due mesi prima, la presenza degli italiani è raddoppiata dal 1,93 per cento al 3,99 per cento. Una presenza che vale ai nostri connazionali il settimo posto su scala mondiale.

L'universo virtuale, cui è possibile accedere gratuitamente scaricando dalla rete un apposito software conquistando così la possibilità di crearsi un'esistenza alternativa da zero, ha recentemente totalizzato superato i sei milioni di iscritti.

Bufale e scherzi, la top 25 del web

Al numero uno c'è il turista fotografato l'11 settembre 2001 in cima al World Trade Center, mentre uno degli aerei dirottati sta per schiantarsi contro il grattacielo. Ma nella lista figurano anche Craig Shergold - il bambino malato di tumore che lanciò un appello per ricevere cartoline d'auguri ed entrare nel Guinness dei Primati - e la «truffa alla nigeriana» - quella del milionario sconosciuto che chiede un prestanome discreto per sbloccare il suo conto in banca.
Sono alcune delle bufale, degli scherzi, delle leggende metropolitane e delle truffe più celebri della Rete che sono stati selezionati dalla rivista PcWorld.com.
Nella Top25 figurano anche il «Bill 602P», un fantomatico progetto di legge americano che vuole tassare di cinque centesimi ogni e-mail spedita, e le foto che smaschererebbero il «falso atterraggio sulla luna». E poi le offerte di denaro di Bill Gates, le immagini sull'autopsia degli alieni, il viso della Madonna che appare nella mozzarella di una pizza «margherita», la gang che uccide gli automobilisti che lampeggiano. Burle che vengono divise anche per periodi: tra quelle citate, due sono precedenti al 1990, dieci si sono diffuse tra il 1990 e il 1999, le altre sono successive al 2000. A rileggerli adesso, certi scherzi e certe bufale, viene da sorridere. Ma chi è disposto a giurare di non esserci cascato nemmeno una volta?

INCREDIBILE !!!!

«Hai sei mesi di vita». Un errore medico lo rovina
I medici gli avevano dato sei mesi di vita a causa di un tumore, così lui ha mollato il lavoro, ha venduto le sue cose e ha speso tutti i soldi in viaggi e ristoranti di lusso. Poi i medici gli hanno detto che la diagnosi era sbagliata, che non sarebbe affatto morto, e lui adesso è rovinato.
L'incredibile vicenda ha per protagonista il sessantaduenne John Brandrick, un ex impiegato comunale di Newquay, in Cornovaglia, divorziato e con due figli grandi, che ha raccontato al tabloid domenicale "People" come una buona notizia (il fatto di non essere malato di cancro) si sia, in realtà, rivelata una pessima notizia. «Ovviamente, è stato un sollievo sapere che non sarei morto – racconta l'uomo – ma ora non ho più niente».

venerdì 4 maggio 2007

I pensieri nudi di Mark Velasquez
L'amore, le delusioni d'amore, quelle che tutti soffriamo o abbiamo sofferto e che tutti ci accomunano...Mark Velasquez "mette a nudo" i pensieri di chi ha subito l'abbandono, o ha abbandonato. "Quando una storia finisce - spiega - tutti facciamo riflessioni che non abbiamo il coraggio di ammettere. Solo l'esposizione della nuda verità può portare alla luce questi pensieri nascosti". Quelli cioè scritti sui corpi dei soggetti che lui ferma nell'obiettivo.


martedì 17 aprile 2007

Ritorna il maestro del nudo di massa

Spencer Tunick di nuovo all'opera: Quasi 20 mila persone hanno posato completamente nude nella piazza di Città del Messico ....per celebrare la “bellezza della pura nudità”.


"Generalmente lavoro alle prime ore dell'alba perché le persone sono meno tese e poi non amo molto la luce piena del giorno, preferisco colori come il blu inchiostro o il grigio. Per le mie foto non capita mai che selezioni le persone secondo criteri di bellezza fisica, ritraggo solo chi me lo chiede"- ha dichiarato il fotografo americano. Nelle sue foto centinaia di corpi nudi, invadono spazi metropolitani, costituendosi come parte del paesaggio. Spencer Tunick è uno dei pochi artisti in grado di far spogliare centinaia di persone contemporaneamente e farle diventare un fenomeno d'arte contemporanea.

In Cina arriva la città per sole donne

L'iniziativa lanciata dall'Ufficio Turistico del piccolo distrettodi Shuangqiao per incrementare l'afflusso di turisti.


CHONGQING- La prima città per sole donne nasce in Cina. Anche se si tratta - per ora - solo di un'attrazione per i turisti. Secondo quanto riportato dal quotidiano Chongqing Evening News il 3 aprile scorso, Chongqing si appresta a divenire la prima città cinese dove gli uomini verranno detronizzati dal loro ruolo di capifamiglia e dove non sarà più permesso loro di fare la voce grossa. Sembra il sogno di tutte le donne o per gli uomini uno scherzo di cattivo gusto, ma il progetto è stato approvato, anche se per pure finalità turistiche e non come lancio di un improbabile movimento femminista.
IL PROGETTO - L'iniziativa non riguarda l'intera municipalità di Chongqing, la più estesa e popolosa municipalità con status di provincia della Repubblica Popolare Cinese con una popolazione di oltre 32 milioni di abitanti, ma il piccolo villaggio di Longshui, che prende nome dall'omonimo lago su cui si affaccia, all'interno del distretto di Shuangqiao, municipalità di Chongqing.
«IL REGNO DELLE DONNE»- La cittadina di Longshui, come dichiarato dal direttore dell'Ufficio Turistico di Shuangqiao Li Jigang, riscuote scarso interesse come meta turistica e, per potenziarne l'appeal, si è deciso di farne una sorta di attrazione da luna park. Una sorta di «women's land» che sarà attiva nell'arco di tre anni, amministrata da un sindaco donna e da funzionari femminili, dove ogni uomo, compagno, marito che sia potrà solo portare gli abiti di semplice cittadino sottoposto ad uno statuto speciale. Un regolamento che inscena per gli uomini finti processi, multe e sanzioni bizzarre come inginocchiarsi pubblicamente su tavolacci e lavare i piatti nelle cucine dei ristoranti del villaggio per chiedere venia, per non aver prestato ascolto alle richieste che giungevano dalle rispettive mogli o compagne, perché - come recita l'insegna che verrà incisa sulle porte della città - «una donna non sbaglia mai, e le richieste di una donna non possono essere rifiutate da un uomo»!.
L'IDEA- Il direttore dell'ufficio turistico ha poi rivelato come l'idea per la città di sole donne sia nata tutta per scherzo pensando al motto secondo il quale «ad una donna non si può dire mai di no». Da qui è nato un gioco, un gioco all'aperto che presto sarà praticato sull'intera superfice del nuovo villaggio: due chilometri quadrati di terra e case ancora in costruzione. Qui si invertiranno i ruoli abituali: se un uomo dovrà comprare qualcosa, chiederà alla sua lei non solo il permesso di acquistare, ma anche la cortesia di pagare, perché è lei che amministrerà le finanze, è lei che nel territorio franco del villaggio «porterà i pantaloni». Una cosa ancora abbastanza insolita in Cina, un po' meno nel mondo occidentale.

mercoledì 11 aprile 2007

“APOCALITTICI E INTEGRATI”: UTOPIA NELL’ARTE ITALIANA DI OGGI

Al MAXXI di Roma fino al 1 luglio una collettiva di giovani artisti italiani indaga i diversi atteggiamenti nei confronti della società di massa: solare o turbato, curioso o malinconico...


Ventiquattro artisti post ’64, ossia nati nella decade successiva alla pubblicazione di ‘Apocalittici e integrati’ di Umberto Eco, messi a confronto, aperti al dialogo, contrapposti diametralmente, tutti però raccolti nell’ampia cornice dell’indagine artistica contemporanea sul tema dell’utopia e del suo contrario, tra apocalittici e integrati appunto che dei mass media fanno la loro bandiera o il loro più acerrimo nemico.
La mostra, allestita nelle sale del MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, sarà visitabile dal 30 marzo sino al 1 luglio.
La collettiva ospitata al MAXXI consta di 24 artisti, giovani ma affermati da tempo: "24 espressioni differenti rilette attraverso la sovrapposizione di atteggiamenti sintetizzati bene dal titolo della mostra. Ne emerge un mondo triste, imprendibile fatto di atteggiamenti mutevoli e mutanti, incrociati", ha dichiarato Pio Baldi, direttore del MAXXI. Sguardi incrociati sulla contemporaneità che riflettono, ognuno a suo modo, il sistema massmediale riletto nelle dinamiche ad esso sottese ma, anche e soprattutto, nel contenuto. Dipinti, installazioni, videoarte per scandire ansie e passioni del secolo, per raccontare un punto di vista differente, per farsi parte integrante del processo comunicativo oppure osservarlo dall’esterno, con piglio critico. Ottanta opere per andare oltre la celebre dicotomia introdotta da Umberto Eco con ‘Apocalittici e integrati’, perché nell’arte contemporanea c’è spazio per posizioni intermedie, per zone grigie del pensiero.
Trait d’union su tutti è un certo feticismo per l’immagine, assurta non a caso a cifra distintiva del nostro tempo, ma soprattutto a condizione necessaria ad avvalorare la realtà. Un percorso espositivo affascinante perché onnicomprensivo delle possibili soluzioni ad un approccio critico ai mass media, oltre chi demonizza alla Orwell una tv onnisciente oppure chi osanna i media alla McLuhan perché considerati protesi moderne, c’è ancora chi cerca un compromesso da sviluppare attraverso i codici dell’arte. “Una mostra nata subito dopo il mio ritorno in Italia dopo 27 anni che intende essere un focus sulla produzione d’arte contemporanea degli ultimi cinque anni e dunque sugli artisti italiani giovani che, seppur meritevoli, erano ancora nell’ombra- ha dichiarato all’ADNKRONOS CULTURA il curatore Paolo Colombo- Mi sono trovato di fronte ad un panorama molto ampio ed eterogeneo, non connotato – ha aggiunto Paolo Colombo – come all’estero da indirizzi ben precisi delle accademie d’arte ma dove a prevalere sono le personalità dei singoli. Ritenevo appropriato il titolo per sintetizzare e racchiudere tutti i differenti approcci che i giovani artisti utilizzavano rispetto alla contemporaneità. Artisti nati dopo il 1964 per i quali si presume abbiano letto, direttamente loro o i rispettivi genitori, il testo di Umberto Eco, a mio avviso ancora attuale e carico di suggestioni o spunti critici”.
Una fotografia parziale ma comunque efficace, una carrellata di immagini non più meri simulacri del contemporaneo come sosteneva Jean Baudrillard, una mostra affascinante.

martedì 20 marzo 2007

Il miglior libro non-libro del 2007

Anche quest'anno sono state rese note le nomination al Blooker Award, il premio letterario per il più bel libro nato da blog

Ritorna puntuale, per il terzo anno consecutivo, l’appuntamento con i blooks (contrazione di «blog» e «books», libri), ovvero i riconoscimenti ai migliori libri basati sulle storie e sugli appunti registrati dai blogger nel loro spazio personale online.
EDIZIONE 2007 – Promossa dall'editore on demand Lulu, l’edizione 2007 del Blooker Award ha ricevuto 110 candidature alle nomination da 15 Paesi diversi. I blooks ammessi alla gara sono 15: i più votati delle tre categorie fiction, non-fiction e comics riceveranno 2.500 dollari di premio, mentre il vincitore assoluto, il blook dell’anno – che sarà annunciato il prossimo 14 maggio – ne porterà a casa anche altri 7.500 per un totale di 10 mila dollari. Il vincitore del 2006 – «Julie and Julia: My Year of Cooking Dangerously» – ha venduto oltre 100 mila copie in un anno, e la storia diventerà presto un film.
NUOVO GENERE – «I blooks sono l’ultima frontiera della storia dei libri» ha dichiarato Bob Young, amministratore delegato di Lulu. Il premio è infatti un modo per incoraggiare una moderna forma di letteratura, un nuovo modo di fare fiction, in cui vecchio e nuovo genere si incontrano. Secondo Cory Doctorow, blogger ed ex giudice dei Blooker, i blooks finiranno col cambiare la natura del processo creativo alla base della scrittura: «Prima i pensieri venivano annotati in un taccuino, ma ora che vengono postati online avviene qualcosa di incredibile», dice Doctorow, perché gli interventi e i commenti dei lettori contribuiscono a rendere omogenee e a sviluppare le idee e gli istanti fissati dal blogger sulla pagina digitale, fino a trasformare il tutto in un libro.

L'arte nascosta di David Lynch

In mostra alla Fondation Cartier di Parigi dentotrenta fotografie, cinquecento schizzi e disegni, una trentina di pitture del controverso cineasta. Un viaggio nei suoi deliri e nelle sue ossesioni in un'atmosfera inquietante come i suoi film.



La faccia nascosta della medaglia David Lynch è in mostra per la prima volta al mondo alla Fondation Cartier di Parigi. Dei pannelli, grandi, coperti di teli colorati accolgono le opere plastiche del cineasta. In una piccola sala sono mostrati i suoi primi cortometraggi, in un'altra le sue fotografie. Regista, fotografo, pittore, disegnatore, attore, designer sonoro, David Lynch è un artista completo. Fino ad ora solo qualche tela era stata mostrata a Tokyo nel 1990. Poi più niente. Fino al 27 maggio gli amatori del regista di "Mulholland Drive", già accorsi a migliaia, possono perdersi nel labirinto dei suoi deliri. E delle sue opere, delle sue ossessioni sarebbe meglio dire, recuperate dal direttore della Fondation Hervé Chandès nella sua casa di Los Angeles e installate dall'artista stesso nel palazzo di vetro di Jean Nouvel. Centotrenta fotografie, cinquecento schizzi e disegni, una trentina di pitture, alcune di grande formato, in sottofondo una musica assordante. Il titolo dell'esposizione è ansiogeno come un suo film: "The Air Is on Fire", l'aria è in fuoco. A sessant'anni quest'uomo dalle opere inquetanti fa i conti con i suoi sogni e le sue nevrosi e decide di soccombere, e di farci soccombere con lui, agli uni e alle altre. L'amore dell'arte è qualcosa che gli viene diretto dalla sua infanzia, le sue ricerche plastiche nutrono i suoi film e i suoi film si nutrono della sua arte. Il primo marzo, sera dell'inaugurazione, davanti alla Fondation, centinaia di persone aspettavano, in fila, nemmeno tanto arrabbiate. Per farle sloggiare è dovuta intervenire la polizia. Dentro pochi intimi, pochi privilegiati. Visti da fuori sembravano personaggi di un suo film, sempre al limite di perdere il filo del percorso. In una piccola sala, trasformata in teatro, Lynch suonava su una tastiera, concentrato. Attorno a lui delle tende come nei teatri di una volta, come ormai non si fa più. Tre cortometraggi, i suoi primi, passano uno dopo l'altro: Six Men Getting Sick, The Grandmother, The Alphabet. Sono il trait d'union, il trattino fra la pittura che ha studiato nel '65 alle Belle arti della Pennsylvania Academy of Fine Art di Filadelfia e il cinema. Stava disegnando un giardino, di notte. Ha sentito il vento, ha visto dei fili d'erba muoversi, si è accorto che non poteva rendere quel movimento sulla sua tela. Sei mesi dopo ha realizzato il suo primo cortometraggio. Poi è diventato David Lynch. Questa esposizione la considera un'esperienza "umiliante" e "eccitante" al tempo stesso. Nonostante gli anni, nonostante il successo, nonostante l'amore che la Francia gli porta e non manca di confermargli ad ogni uscita di suoi film sugli schermi, Lynch teme ancora che gli spettatori "non apprezzino". Al tempo stesso è contento, come un giovane artista, di vedere le sue opere esposte, quelle che consultava ogni tanto per nutrire i suoi fantasmi e quelle che anche lui aveva un po' dimenticato. Ora sono qui, in questo luogo prestigioso, e lui dice: "Queste opere mi danno oggi nuove idee". Si è autorizzati ad aspettarsi il peggio. O il meglio. È solo questione di punti di vista.

Le sue pitture, le fotografie, i disegni, evocano esperienze infantili, i suoi fantasmi adolescenziali, le sue preoccupazioni adulte. La casa, ritorna come un tema ricorrente ma non come il luogo della separazione dal mondo e della pace, piuttosto come un luogo oscuro, pieno di messaggi misteriosi e preoccupanti. Le sue fotografie fanno pensare ai suoi film o ai suoi sogni. Possono essere sensuali o evocare paura. Le sue donne, seducenti, hanno labbra e unghie rosso fuoco. Una serie di fotomontaggi numerici di foto porno degli anni 1840-1940 sono raccolte sotto il titolo Distorder Nudes. Le donne perdono spesso della loro sessualità per trasformarsi in creature quasi-umane, dalle forme e dalle espressioni irreali. Queste immagini, forse più che le tele, offrono un punto di partenza per l'analisi dei percorsi della sua creazione e per la ricerca della fonte della sua ispirazione.

Italia, paese affamato di cultura. E nel 2006 il teatro supera lo sport !

BARI - Sembra uno scherzo, e invece è assoluta verità: gli italiani preferiscono il teatro allo sport. Almeno questo dimostrano i dati relativi all'anno scorso: per la prima volta dopo anni, infatti, il pubblico amante del palcoscenico ha superato quello degli stadi e dei palazzetti. E anche con un notevole scarto: 13,5 milioni contro 12,7.

Le cifre 2006 sono state elaborate da Federculture, e sono state presentate nel corso della quarta Conferenza nazionale degli assessori alla Cultura e al Turismo, in corso a Bari dal 15 al 17 marzo, e promossa anche da Anci, Conferenza delle Regioni, Upi, Legautonomia, Uncem e Formez. Un'occasione, da parte degli addetti ai lavori, per fare il punto sull'Italia e sulla sua fame di cultura.

I fondi. Il nostro Paese destina alla cultura 1,8 miliardi di euro l'anno, contro gli oltre 5 miliardi di Gran Bretagna e Spagna. Dal 2002 al 2007, i finanziamenti statali sono scesi dallo 0,35% allo 0,29% del Pil. A compensare almeno in parte questa poca generosità ci sono gli enti locali, che destinano al settore il 3,4% del loro bilancio. Tra i grandi comuni, il più generoso è quello di Torino: 5,09%, seppure in flessione rispetto al 6,80 del 2005.

Gli eventi più amati. A sorpresa, come già detto, il teatro supera lo sport. Ma ci sono altri dati interessanti, sempre sul fronte culturale: ad esempio, nel 2006, le principali mostre organizzate nel nostro Paese hanno registrato ben 7 milioni di visitatori, con un più 42,2% rispetto al 2005. Quanto agli altri appuntamenti, oltre a quelli ormai consolidati (il Festival della filosofia di Modena, il Festivaletteratura di Mantova, il Ravello Festival, eccetera) i dati forniti al Convegno di Bari sottolineano il boom di alcune iniziative recentissime. Come la Festa del cinema di Roma (150 mila spettatori) o il Festival Economia di Trento (50 mila presenze). La hit parade delle mostre. Stravince l'esposizione dedicata a Gauguin e Van Gogh, al museo di Santa Giulia di Brescia: oltre 541 mila visitatori. Seguono, sul podio, Antonello da Messina alle Scuderie del Quirinale di Roma (318 mila); Caravaggio e l'Europa al Palazzo Reale di Milano (313 mila). Poi, dal quarto al decimo posto: Modigliani al Vittoriano di Roma; Mantegna a Mantova; Millet, ancora al Santa Giulia di Brescia; Cina - Nascita di un impero alle Scuderie del Quirinale; Argenti a Pompei al Museo archeologico nazionale di Napoli; Raffaello alla Galleria Borghese di Roma; Manet al Vittoriano. I musei e i siti archeologici. Qui, le cifre sono, come quasi ogni anno, da record. Lo scettro spetta ai Fori imperiali di Roma: oltre 2 milioni 784 mila spettatori, con un più 1,85% rispetto al 2005. Seguono gli scavi di Pompei (1 milione 810 mila) e il Palazzo Ducale di Venezia (un milione 499 mila). Il punto sul turismo. Tra marzo e novembre 2006 hanno visitato il nostro Paese 32,2 milioni di stranieri. L'incremento medio, registrato nelle dieci province italiane a maggiore vocazione di turismo culturale, è stato del 18%: Roma, Venezia, Milano e Firenze sono le quattro città che hanno avuto le migliori performance. Trend negativo, anche se contenuto (meno 1%), per le province con offerta turistica di tipo prevalentemente paesaggistico (mare e montagna).


mercoledì 28 febbraio 2007

Festival Internazionale del Giornalismo

Nasce a Perugia il Festival Internazionale del Giornalismo, la prima manifestazione nel panorama nazionale dedicata interamente al mondo dell’informazione. Dal 22 al 25 marzo 2007 le più importanti firme dell’universo giornalistico daranno vita ad un festival che vuole essere un contenitore di tutto ciò che fa notizia.
Quattro giornate accese da dibattiti e animate da interviste taglienti sui temi “scottanti” dell’informazione, dove troveranno ampio spazio anche momenti di approfondimento culturale e di informazione spettacolo.
Si alterneranno sul “palco” del Festival alcune delle più importanti voci del giornalismo come Piero Ottone, Ezio Mauro, Edmondo Berselli, Claudio Sabelli Fioretti, Marco Travaglio, Daria Bignardi, Enrico Lucci, Gian Antonio Stella, André Glucksmann, Eric Laurent, Imad al Atrache, Gideon Levy e Sari Nusseibeh.
Ad inaugurare la prima edizione del Festival, in collaborazione con il Censis, la presentazione in anteprima della pubblicazione “Le Diete Mediatiche degli Italiani nello Scenario Europeo”, sesto rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione in Italia.
Nell’intento di creare la formula giusta per rispondere alla duplice esigenza di configurarsi come punto di riferimento del mondo del giornalismo a carattere internazionale e di richiamare i cittadini a riflettere sugli avvenimenti del proprio tempo, la manifestazione si sviluppa in più contenitori.

Lo spazio della Rassegna stampa sarà il momento di apertura nelle mattine delle quattro giornate, quando Massimo Cirri, Filippo Solibello e Giorgio Lauro di Radio Rai Due Caterpillar, affiancati da Claudio Sabelli Fioretti, firma di punta del Corriere della Sera, incontreranno il pubblico nei caffè del centro storico e, tra una brioche e un cappuccino, leggeranno i quotidiani commentando le notizie del giorno.
Al centro degli Incontri-dibattito i temi più attuali e delicati dell’informazione:

- Angelo Agostini, docente dell’Università IULM di Milano e direttore della rivista edita da Il Mulino Problemi dell’informazione, interverrà su Il protagonismo politico dei giornali insieme a Ezio Mauro direttore de La Repubblica.

- Sarà affidata a Sari Nusseibeh, Professore di Filosofia e Rettore dell’Università araba di Al-Quds a Gerusalemme Est, la lectio magistralis La democrazia può nascere dai media? con un approfondimento particolare sul ruolo dell’informazione nel medioriente. Tra i più noti intellettuali palestinesi con background internazionale, studi ad Oxford e dottorato in Filosofia islamica ad Harvard, il Prof. Nusseibeh è stato il rappresentante diplomatico dell’OLP a Gerusalemme ai tempi di Yasser Arafat e da sempre cerca una strada possibile per aprire un dialogo fra israeliani e palestinesi, tema al centro di numerose sue pubblicazioni. Nel 2003 ha inoltre fondato “People’s Voice”, movimento civile per promuovere la pace fra Israele e Palestina.

- Tra gli appuntamenti stranieri anche quello con il grande filosofo, scrittore e giornalista francese André Glucksmann. L’incontro sarà l’occasione per affrontare la tematica della Libertà di stampa ripercorrendo la storia della giornalista russa Anna Politkovskaja, uccisa il 7 ottobre 2006 per le sue inchieste “scomode”.
- La storia del giornalismo italiano sarà invece approfondita da una lectio magistralis all’Università tenuta da una delle voci più significative dell’informazione nazionale, Piero Ottone, già direttore de Il Secolo XIX e del Corriere della Sera e firma storica del Gruppo Espresso.
- Claudio Sabelli Fioretti farà il “terzo grado” dal vivo a Daria Bignardi e alla Iena storica Enrico Lucci.

A seguire gli incontri con Il giornalismo degli altri, un’occasione per conoscere da vicino realtà giornalistiche di paesi occidentali e orientali, con la voce di direttori e corrispondenti di testate giornalistiche straniere. Sono stati invitati, con interventi coordinati da giornalisti italiani, Antony De Palma del New York Times, Eric Laurent del quotidiano francese Le Figaro, John Pilger giornalista e scrittore londinese, Gideon Levy del quotidiano israeliano Ha'aretz, e Imad Al Atrache, caporedattore del nuovo canale inglese di Al Jazeera, oltre ad esponenti di associazioni giornalistiche come Reporter senza Frontiere e Peace Reporter. In collaborazione con Information Safety and Freedom sono stati invitati il vignettista libanese Mazen Kerbaj, il giornalista iraniano Ahmad Rafat e il giornalista iracheno Erfan Rashid.

Al termine della giornata ancora l’informazione protagonista con le notizie che “danno spettacolo” nelle Serate teatrali. Tre casi di giornalisti che portano l’informazione a teatro: Gian Antonio Stella, Piero Colaprico e Marco Travaglio.

La quattro giorni del giornalismo sarà inoltre arricchita da tre Mostre fotografiche ospitate nelle prestigiose sale della Galleria Nazionale dell’Umbria.

Tratta dal libro L’Italia in prima pagina. Storia di un paese nella storia dei suoi giornali (Bruno Mondadori editore) di Aurelio Magistà, nota firma de La Repubblica, la mostra omonima allestita in collaborazione con la Biblioteca del Senato della Repubblica, che verrà inaugurata alla presenza della Senatrice Rina Gagliardi. In 50 pannelli sarà ripercorsa l’avventura della stampa italiana e dei suoi protagonisti, raccontata con una sequenza di pagine di giornali che ricoprono un arco temporale di cinquant’anni. Nella mostra come nel libro, che sarà presentato in questa occasione alla presenza dell’autore e del giornalista Edmondo Berselli, la documentazione iconografica assume un ruolo decisivo per raccontare le trasformazioni di un paese.

La mostra Il giornalismo che non muore è dedicata a 17 giornalisti che hanno perso la vita mentre svolgevano la professione, in quanto testimoni “scomodi” come Enzo Baldoni, Maria Grazia Cutuli, Ilaria Alpi, Mario Francese, Guido Puletti, Giancarlo Siani, Walter Tobagi, Carlo Casalegno, Giuseppe "Pippo" Fava, Beppe Alfano, Antonio Russo, Mauro De Mauro, Giovanni Amendola, Piero Godetti, Giovanni Spampanato, Carlo Ristagno e Peppino Impastato, che vengono ricordati attraverso fotografie e scritti. Ogni pannello offre uno sguardo sul percorso professionale ed esistenziale e cerca, insieme alle fotografie, di essere un ricordo degli esempi importanti che queste figure furono per il loro tempo.

lunedì 19 febbraio 2007

SLOW DAY: SAN VA-LENTINO

Si, avete capito bene, oggi, 19 febbraio 2007, si festeggia SAN VA-LENTINO, la giornata mondiale della lentezza!
«A passo lento ma deciso, aumentano le adesioni alla Giornata Mondiale della Lentezza, dedicata a quanti hanno la prepotente sensazione che il mondo giri troppo in fretta per rimanervi in equilibrio. Un equilibrio che diventa sempre più precario per chi vive e lavora nelle nostre città, assecondando tempi tiranni con sforzi disumani», dichiara Bruno Contigiani, presidente dell’Associazione "L’Arte del Vivere con Lentezza".
Molte le iniziative nelle città italiane per festeggiare "san Va-Lentino", prima fra tutte Milano: in Corso Vittorio Emanuele, alle h.11,30 e poi per tutto il pomeriggio, scatteranno i "Passovelox" per calcolare la frenesia dei milanesi che saranno simbolicamente multati e invitati a rallentare un po’ per abbracciare un minuto di calma. I "citywalkers" inviteranno i milanesi, ma non solo, a percorrere a piedi la città inventando itinerari che partono da presupposti e punti di vista diversi da quelli tradizionalmente turistici. In serata al Teatro Zazie, alle h.21,00 la compagnia teatrale Scimmie Nude organizza letture lente tratte da “La Strategia dell’Orso” di Lothar Seiwert, accompagnate da musica dal vivo. E ancora un gruppo di studenti dell'Università degli Studi Milano-Bicocca lavorerà sul tema della lentezza. A Casciana Terme (Pisa) i piccoli asinelli Gioconda, Gaia, Libero e Allegra, saranno gli inusuali compagni di viaggio per una camminata lenta con meta il bellissimo borgo medioevale di Lari, che dista circa 10 km. A Roma hanno risposto all' appello i “Cercatori di nuvole”, coloro che amano avere lo sguardo rivolto verso l’altro per catturare con la macchina fotografica uno scorcio della città spesso ignorato per la fretta: il meraviglioso cielo capitolino. A Napoli un gruppo di signore farà il caffé alla “maniera delle nonne”, con la mitica caffettiera napoletana che chiede un po’ di pazienza per poter gustare il nettare scuro e fumante nella tazzina; a Bari, un gruppo di avvocati entrerà in Tribunale salutando le guardie alla porta e gli uscieri.

Piccole azioni quotidiane per riflettere sul valore del tempo .... e come si suol dire: "Chi va piano va sano e va lontano"!


Locandina del film "Lavorare con lentezza - Radio Alice 100.6 MHz" (2004) diretto dal regista Guido Chiesa e da lui stesso sceneggiato assieme al collettivo Wu Ming.

venerdì 16 febbraio 2007

I PARADOSSI DEL NOSTRO TEMPO

Tante piccole verità quotidiane che dovrebbero farci riflettere...

Abbiamo edifici sempre più alti, ma moralità più basse, autostrade sempre più larghe, ma orizzonti più ristretti.

Spendiamo di più, ma abbiamo meno, comperiamo di più, ma godiamo meno. Abbiamo case più grandi e famiglie più piccole, più comodità, ma meno tempo.

Abbiamo più istruzione, ma meno buon senso, più conoscenza, ma meno giudizio, più esperti, e ancor più problemi, più medicine, ma meno benessere. Beviamo troppo, fumiamo troppo, spendiamo senza ritegno, ridiamo troppo poco, guidiamo troppo veloci, ci arrabbiamo troppo, facciamo le ore piccole, ci alziamo stanchi, vediamo troppa TV, e preghiamo di rado.

Abbiamo moltiplicato le nostre proprietà, ma ridotto i nostri valori. Parliamo troppo, amiamo troppo poco e odiamo troppo spesso. Abbiamo imparato come guadagnarci da vivere, ma non come vivere. Abbiamo aggiunto anni alla vita, ma non vita agli anni.

Siamo andati e tornati dalla Luna, ma non riusciamo ad attraversare la strada per incontrare un nuovo vicino di casa.
Abbiamo conquistato lo spazio esterno, ma non lo spazio interno.

Abbiamo creato cose più grandi, ma non migliori. Abbiamo pulito l'aria, ma inquinato l'anima. Abbiamo dominato l'atomo, ma non i pregiudizi.

Scriviamo di più, ma impariamo meno. Pianifichiamo di più, ma realizziamo meno. Abbiamo imparato a sbrigarci, ma non ad aspettare.

Costruiamo computers più grandi per contenere più informazioni, per produrre più copie che mai, ma comunichiamo sempre meno.

Questi sono i tempi del fast food e della digestione lenta, grandi uomini e piccoli caratteri, ricchi profitti e povere relazioni.

Questi sono i tempi di due redditi e più divorzi, case più belle ma famiglie distrutte.

Questi sono i tempi dei viaggi veloci, dei pannolini usa e getta, della moralità a perdere, delle relazioni di una notte, dei corpi sovrappeso e delle pillole che possono farti fare di tutto, dal rallegrarti al calmarti, all'ucciderti.

E' un tempo in cui ci sono tante cose in vetrina e niente in magazzino.

RICORDATE SEMPRE:
la vita non si misura da quanti respiri facciamo, ma dai momenti che ci tolgono il respiro.

venerdì 9 febbraio 2007

Pubblicità su YouTube

Ultime dal mondo del video sharing: YouTube condividerà gli introiti pubblicitari con chi pubblica i video online.

YouTube condividerà i propri ricavi con i propri utenti. L'annuncio è stato dato a Davos, nel corso del World Economic Forum, da Chad Hurley, cofondatore della piattaforma acquistata da Google per 1,65 miliardi di dollari. Hurley ha illustrato, a grandi linee, il progetto che porterà a guadagnare anche chi usa il sito.
Ci vorranno un paio di mesi, alla fine dei quali il sistema permetterà agli utenti che inviano i filmati di avere diritto a una parte dei ricavi pubblicitari. L'offerta, una forma di "creatività ricompensata", interesserà esclusivamente coloro che detengono il copyright dei video pubblicati in rete.
"Nei mesi a venire - ha spiegato Hurley alla Bbc durante l'incontro dedicato al "social networking" - faremo esperimenti per vedere come la gente interagisce con questi annunci per costruire un modello efficace destinato sia agli utenti che ai pubblicitari".
La tecnologia, attualmente allo studio, sulla quale non sono stati forniti altri dettagli, aggiungerà un breve spot (di circa tre secondi) in testa al video "uploadato" su YouTube dagli autori stessi. Il sistema, già in uso su altri siti, verrà ora adottato dal numero uno in assoluto per quanto riguarda il "video sharing", al momento l'unico che vanta un'audience di più di 70 milioni di utenti al mese.

Nasce l'iPod index

Così come da tempo fa l'Economist con il Big Mac, una banca australiana valuta il potere d'acquisto dei consumatori nel mondo utilizzando il lettore di Apple.
Non più solo un lettore Mp3, ma ora anche metodo per confrontare il potere d'acquisto dei consumatori nel mondo. L'iPod ripercorre lo stesso cammino dell'hamburger di McDonald's e, forte del suo successo planetario, diventa uno strumento per verificare la situazione delle valute nei vari Paesi. L'idea è venuta alla Commonwealth Bank, una delle più importanti banche australiane, che non ha fatto altro che imitare l'Economist, il settimanale inglese che ha inventato nel 1996 il Mac Index prendendo come punto di riferimento il panino di McDonald's. L'istituto di credito australiano ha preso come punto di riferimento l'iPod Nano rilevandone il prezzo in 26 Paesi.
L'indagine mostra i prezzi della versione da due giga espressi in dollari Usa e indica che sono i brasiliani a pagare di più per accaparrarsi l'iPod, dovendo sborsare 327,71 dollari, una cifra ben superiore al prezzo che devono pagare i clienti indiani (222,27 dollari).
In Italia il lettore costa 192,86 dollari, un prezzo che pone al 13° posto dopo la Spagna e prima della Germania. L'iPod più economico si trova in Canada dove si paga 144,20 dollari mentre in Francia il prezzo sale fino a 205,80 dollari Gli Usa sono al quarto posto con un prezzo di 149 dollari.

Ecco una gamma dei prodotti Apple



sabato 3 febbraio 2007

Al CES di Las Vegas arriva il tanto atteso iPHONE

Dall’8 all’11 gennaio si è tenuto a Las Vegas il CES (Consumer Electronics Show), la più grande fiera americana dedicata alla tecnologia di consumo, durante la quale 2.200 espositori presenteranno migliaia di prodotti suddivisi in ben 80 categorie. Sul campo si sono schierati oltre 130mila giornalisti e le presentazioni più importanti sono state trasmesse in diretta su internet.
L’occasione è resa più speciale dall’anniversario dei 40 anni di questa manifestazione, inaugurata per la prima volta nel 1966 nello stato del Nevada.
Tra tutte le novità della fiera tecnologica, l'attenzione della stampa presente al CES è stata catalizzata dall'iPhone di Apple.



iPhone: iPod, telefonino e Internet Communicator. La meraviglia di Apple è stata presentata da Steve Jobs, guru di Apple a San Francisco. Dopo anni di speculazioni e attese tradite, l'iPhone è finalmente realtà. Cellulare, iPod widescreen e dispositivo per Internet. Un telefono cellulare 5 anni avanti rispetto alla concorrenza. Parole di Steve Jobs, amministratore delegato e co-fondatore di Apple, pronunciate nel corso dell'attesissimo discorso tenuto al Macworld di San Francisco, l'annuale appuntamento con i prodotti della casa della Mela. Jobs ha ricordato come Apple abbia avuto la fortuna di lanciare prodotti che hanno contribuito a cambiare la storia: il Macintosh nel 1984, capace di sconvolgere il mercato del personal computer; l'IPod nel 2001, che ha inaugurato un nuovo segmento del campo della musica. Ora, con l'iPhone "reiventiamo il telefono": ecco lanciata la sfida alla comunicazione mobile del futuro, con un prodotto che promette di rivoluzionare il mercato o per lo meno di condizionarlo profondamente.
Una cosa è certa: difficilmente l'iPhone passerà inosservato. E lo testimonia l'impatto ottenuto in Borsa dal titolo della società di Cupertino, che ha fatto subito segnare un +5%.
Ma veniamo alle caratteristiche tecniche del telefono: si tratta di un cellulare con una triplice anima. È un telefonino (quadribanda EDGE), un iPod widescreen con touch control e un dispositivo di comunicazione Internet con e-mail di livello desktop, web browsing Safari e funzionalità di ricerca e mappe (Google Earth). Il sistema operativo è il celebre OSX che equipaggia i desktop e i notebook più recenti della casa americana.
iPhone introduce una nuova interfaccia utente basata su un ampio display multi-touch e su un software che permette agli utenti di controllare il dispositivo in punta di dito. L'apparecchio è dotato di una fotocamera da 2 Megapixel e di un avanzato applicativo per la gestione delle foto. Gli utenti possono navigare nella propria libreria fotografica e sincronizzarla con il PC o il Mac in pochi secondi.
Una novità tecnologica di grande rilievo riguarda l'utilizzo di tre avanzati sensori ambientale : un accelerometro, un sensore di prossimità e un sensore per la luce. L’accelerometro rileva quando l’utente ruota il dispositivo dalla posizione verticale a quella orizzontale e adatta i contenuti sullo schermo, visualizzando l’intera larghezza di una pagina web o una foto in formato panoramico.
Il sensore di prossimità spegne il display in automatico quando l’utente solleva il dispositivo per accostarlo all’orecchio, così da risparmiare la batteria; il sensore di luce ambientale, infine, adatta la luminosità del display all'illuminazione esterna.
iPhone è dotato di un client e-mail POP3 o IMAP in grado di visualizzare testi, grafica e foto.
È inoltre multi-tasking e consente di leggere una pagina Web mentre si sta scaricando la posta elettronica. Il servizio di e-mail Push sarà fornito da Yahoo! Mail. Il browser Web integrato è invece il celebre Safari. La connettività è poi completata da Bluetooth e Wi-Fi.
Inoltre include anche Google Maps: gli utenti possono visualizzare mappe, immagini satellitari, informazioni sul traffico, avere informazioni e ricevere direzioni, il tutto con una semplice interfaccia touch.
L'iPhone è anche un iPod Widescreen con touch control, che consente di fare lo scrolling attraverso l’intera lista di canzoni, artisti, album e playlist con un semplice movimento di un dito. Ma quanto consumerà tanta multimedialità? Jobs ha assicurato un'autonomia di conversazione di 5 ore, che diventano 16 se ci si limita all'ascolto di brani musicali. Per mettersi in tasca questa nuova meraviglia tecnologica si dovrà purtroppo aspettare quasi un anno. Il telefonino, infatti, verrà lanciato sul mercato statunitense a giugno mentre in Europa arriverà nel quarto trimestre dell'anno. Uscirà in due versioni: con 4 gigabyte di memoria, in vendita a 499 dollari, e da 8 gigabyte a 599 dollari. In Asia l'iPhone sarà disponibile nel 2008. A dimostrazione che Apple è andata oltre il mondo dei computer, Steve Jobs ha anche annunciato che l'azienda cambierà nome: d'ora in poi si chiamerà Apple e non più Apple Computer.


Altra novità di Las Vegas è stato l'accordo tra la Ford, il colosso americano dell’automobile, con Microsoft che hanno presentato un sistema per collegare smartphone, telefoni e lettori MP3 con il computer di bordo delle vetture. Ford Sync, questo il nome della tecnologia, permette il pieno controllo con la voce delle più importanti funzioni del cellulare, del lettore di MP3 e di altri dispositivi USB. Nessuna necessità collegare il telefono ogni volta che si entra in auto. Bisogna solo toccare il tasto del cellulare sul volante e il sistema connetterà il telefonino. Tutto ciò permetterà la lettura dei messaggi e la possibilità di effettuare chiamata avanzate: la sincronizzazione include avviso di chiamata, chiamata in conferenza, identificazione del chiamante, lista dei contatti, un'icona di potenza del segnale e un'icona della batteria e l'attivazione vocale della musica. È possibile passare in rassegna la libreria audio del lettore multimediale e molte altre funzioni. Ford Sync sarà presente su 12 modelli della casa di Detroit venduti nei prossimi mesi.

Internet per over 55

Eldy è il nuovo programma di navigazione eldorado digitale per analfabeti informatici, gratuito online oppure su cd; si tratta della prima distribuzione Linux dedicata agli over 55.
Con Eldy, Linux diventa il tramite per portare la cultura informatica ad una generazione culturalmente radicata sui vecchi media.


L'avvento delle nuove tecnologie e in particolar modo di Internet ha avuto dei risvolti eccezionali e ha portato dei rapidi progressi soprattutto nell'ambito delle comunicazioni, dell'informazione e dell'accesso a beni e servizi.Ma questa rivoluzione ha coinvolto tutti? Ha dato a tutti le possibilità e la ricchezza di esperienze che le giovani generazioni stanno conoscendo?Sebbene Internet sia uno "strumento" potenzialmente democratico, nella realtà dei fatti ci sono ancora delle grandi disparità di accesso. Le disuguaglianze più marcate si evidenziano tra paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo, ma anche all'interno dei Paesi più ricchi convivono realtà diverse e l'accesso non è ancora assicurato a tutti.
Eldy è un progetto che nasce per portare l'utenza ultra 55enne ad usare il web, ad inviare mail, a gustare l'informatica come nuova opportunità per vivere meglio. Il sistema è ormai pronto alla distribuzione. L'obiettivo è quello di avvicinare gli over 55 senza alfabetizzazione informatica alle nuove tecnologie, per renderle sempre più uno strumento di integrazione sociale e di "empowerment" e per ridurre il digital divide che coinvolge una così larga fascia della popolazione.Con Eldy l'utente potrà navigare sul web, chattare, fruire di file multimediali, effettuare videochiamate, inviare mail. Il tutto, ovviamente, è improntato sulla facilità d'uso e sulla semplicità del linguaggio utilizzato, eliminando dunque gli ostacoli che si interpongono tra un ultra 55enne privo di conoscenze informatiche e l'enorme mole di opportunità che il mondo della rete mette a disposizione.

Miss Digital World 2006

Altro che Miss Mondo... si chiama «Dark Eve» ed è la nuova reginetta virtuale: quest'anno è nera ed è stata eletta grazie ai voti di quasi 30 mila fan.

L'ideatore di questa miss virtuale è un'italiano, Mario Calamita, che porterà a casa ben 5000 dollari grazie alla sua creazione.
Per Dark Eve, che può contare su misure di tutto rispetto (93/58/89) si profila una possibile carriera come conduttrice tv, protagonista di spot o videoclip.
La sua creazione ha battuto «modelle virtuali» provenienti da Germania, Australia, Israele, Canada, Danimarca, USA, Polonia, Norvegia e Porto Rico, tutte partecipanti alla manifestazione «Miss Digital World 2006» ideata da Frank Cerami.

La lotta con i cuscini diventa uno sport

Dal Canada agli Stati Uniti c'è sempre più gente che si appassiona a queste partite.
Vietati i colpi bassi, tirarsi i capelli, picchiarsi, mettere un mattone nell'imbottitura...






La battaglia di cuscini diventa uno sport, con tanto di Lega Ufficiale, regole e arbitro.

NEW YORK - Non sono autorizzate a graffiare, colpire o tirare i capelli all'avversaria, ma le giocatrici della Pillow Fight League, la società sportiva che regolamenta un nuovo sport nordamericano, la 'battaglia di cuscini', hanno comunque un'arma formidabile da utilizzare, per l'appunto un cuscino da letto. Centinaia di newyorkesi, assicura il Sunday Times, che descrive accuratamente il nuovo sport, hanno fatto la fila venerdì notte per assistere al debutto della PFL, "un'invenzione canadese che potrebbe ricordare una fantasia maschile ma che promette di diventare uno sport popolare tra le donne che amano comportarsi male".

"Ci tiriamo colpi tutto il tempo ma alla fine ci facciamo tante risate", ha detto Katrina Randell, una modella canadese il cui pseudonimo come giocatrice di 'battaglia di cuscini' è Sally Spitfire. "Non bisogna pensare a un gruppo di ragazze sexy in biancheria intima: fate attenzione, stiamo per darcele". Le prime 'battaglie di cuscini' sono state fatte in un locale notturno canadese l'anno scorso. Con lo slogan 'Lotta come una ragazza' l'iniziativa si è subito trasformata in un'attrazione di culto, con tanto di regole sportive. Ventidue partecipanti, un arbitro ufficiale (maschio) e una serie di norme che vietano comportamenti scorretti o violenti. Per esempio, è considerato un fallo mettere un mattone all'interno di un cuscino...
Tuttavia il nuovo sport non convince tutti. Neate Sager, un giornalista sportivo canadese, ha scritto: "Lascio a voi decidere se si tratta di ironia postmoderna o di qualcosa che riporta le donne indietro di 40 anni". L'idea di fare della 'battaglia di cuscini' un vero e proprio sport dotato di regole è venuta a un'ex batterista di 38 anni, Stacey P. Case, durante un concerto nel quale a un certo punto le ballerine sul palco cominciarono a tirarsi i cuscini. A quel punto Case invitò anche le donne del pubblico a fare altrettanto.

Cinque minuti al buio per salvare la Terra


PARIGI - Da Parigi alle 19,55 di giovedì 1 febbraio si è esteso un blackout che ha coinvolto il mondo intero. Nessuna paura: è un blackout volontario, cinque minuti di luci spente in tutte le case fino alle 20 per sensibilizzare le coscienze sui pericoli insiti nel riscaldamento globale della Terra e sulla necessità di operare tutti insieme per evitare disastri. L'iniziativa è nata dall'associazione L'alliance pour le planete, che raggruppa 72 ong ecologiste francesi, che ha lanciato la proposta (subito raccolta da Greenpeace, Wwf e Amici della Terra) di spegnere per cinque minuti la torre simbolo di Parigi e altri monumenti pubblici (Notre Dame, Hotel de Ville, Petit Palais, Arco di Trionfo e l'obelisco di Place de la Concorde), il giorno prima della presentazione nella capitale francese del rapporto sull'effetto serra e delle conseguenze per l'innalzamento delle temperature e del livello del mare.



NEL MONDO - L'iniziativa ha avuto l'adesione ufficiale del governo spagnolo che ha inviato tutti i cittadini a prendervi parte, in quanto con piccoli gesti tutti noi possiamo fare qualcosa per l'ambiente. A Madrid è stata oscurata la Porta di Alcalà, uno dei monumenti simbolo della capitale iberica. Adesioni tra gli altri da gruppi tedeschi, greci, austriaci, svedesi, inglesi e olandesi



ITALIA - «Questa azione dimostrativa è un segnale forte per i capi di governo», ha detto Legambiente. «In Italia la ripeteremo il 16 febbraio, giorno dell'anniversario dell'entrata in vigore del protocollo di Kyoto». Legambiente ha aderito alla campagna della trasmissione Caterpillar di Radio 2 «M'illumino di meno» che invita gli italiani a spegnere le luci e tutti i dispositivi elettrici non indispensabili il 16 febbraio alle 18 e per tutta la settimana dal 12 al 18 febbraio si mobiliterà con la campagna «Settimana amica del clima». A Roma sono state spente per 5 minuti le luci al Colosseo e nella piazza del Campidoglio. «Il Comune di Roma vuole essere in prima linea nel sensibilizzare l'opinione pubblica su quella che sarà una delle grandi scommesse del genere umano dei prossimi decenni», ha detto il sindaco Veltroni. A Napoli sono spente le luci degli uffici dell'assessorato all'Ambiente del Comune.





sabato 20 gennaio 2007

La società italiana al 2006

Publico il Rapporto Annuale 2006 del Censis sulla nostra società:

Segni di ripresa ci sono:

- Vi sono segnali di ritorno alla vitalità economica. L’atteggiamento attivo, definito lo scorso anno come “schegge di vitalità”, determina oggi maggiore fiducia nelle prospettive aziendali, che vengono ritenute positive per il 92,6% delle aziende con oltre 20 addetti, intervistate in ottobre. A fronte della crescita del pil pari all’1,7%, con cui si chiuderà verosimilmente il 2006, uno dei risultati che maggiormente colpisce riguarda la crescita dell’occupazione e l’ulteriore discesa del tasso di disoccupazione: l’aumento degli occupati è stato dell’1,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel sistema delle imprese, tra gennaio e luglio di quest’anno l’indice del fatturato è aumentato dell’8,7% e gli ordinativi sono aumentati del 10,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; tra i comparti che spiccano per l’incremento del valore delle vendite compaiono quello delle industrie calzaturiere (+10,7%), della produzione di metallo e di prodotti in metallo (+11,5%), dell’elettromeccanica (+12,5%) e dei mezzi di trasporto (+19,5%).
- Le nuove strategie aziendali appaiono vincenti. Oltre il 60% del valore delle esportazioni del 2005 si è concentrato in settori in cui l’Italia costituisce un partner estremamente competitivo a livello internazionale: molte aree della meccanica che pesa per il 20% circa sull’export italiano; i tessuti che arrivano all’11,8%; la produzione di tubi, dove l’Italia è leader mondiale con una quota di mercato dell’11,3%. E’ cresciuta la capacità di movimento degli imprenditori nello scenario internazionale: il 13,3% delle imprese manifatturiere italiane; il numero degli investitori italiani all’estero è cresciuto del 21,3%; nell’ultimo anno la presenza delle imprese italiane in Cina è cresciuta del 12,4% .
- Si consolida un ruolo da big player per la grande impresa. Possiamo contare su un patrimonio di circa 2.000 grandi imprese che in prospettiva possono assicurarci una presenza più forte nei mercati emergenti e innescare un effetto di trascinamento della media impresa rafforzando le strategie innovative e il successo che queste stanno avendo. Le imprese che, in maniera più o meno consapevole, svolgono un ruolo di big player sono: Enel, Eni, Finmeccanica, Fiat, Unicredit, San Paolo – Intesa, Generali, Telecom Italia.
- Si consolida l’economia delle vacanze.

Ma persistono zavorre sistemiche:

- Gli effetti sottovalutati di una spesa pubblica indomabile.
- I tempi lunghi e gli alti costi delle reti infrastrutturali.
- L’involuzione retorica di scuola e università. Si conferma per l’Italia una tensione all’investimento sociale in istruzione più debole rispetto agli altri paesi; la spesa pubblica in istruzione sia in rapporto al pil (4,9%), sia in rapporto al totale della spesa pubblica (9,9%) sono inferiori alla media dei paesi Ocse, dove raggiungono rispettivamente le quote del 5,5% e del 13,3%.
- Un welfare di tipo clientelare. Difformità di trattamenti, indebite strategie di selezione della domanda lavorano, in maniera sotterranea, all’interno del sistema di welfare.
- La criminalità emergente fra metropoli e piccole province. Il 30,8% dei reati avviene nelle aree metropolitane di Milano, Roma, Torino e Napoli; ma l’incremento della paura e quindi delle denunce avviene in una graduatoria imprevista in cui ai primi posti si trovano Ferrara, Perugia, Pisa, Rovigo, Salerno, Cuneo, Viterbo, tutte province solo marginalmente interessate dalle cronache criminali.

domenica 14 gennaio 2007

L' ENERGIA dei BARESI !

Avete mai visto lo spot dell' ENEL con Giancarlo Giannini ??
Qui vi propongo una nuova versione "barese"...