mercoledì 28 febbraio 2007

Festival Internazionale del Giornalismo

Nasce a Perugia il Festival Internazionale del Giornalismo, la prima manifestazione nel panorama nazionale dedicata interamente al mondo dell’informazione. Dal 22 al 25 marzo 2007 le più importanti firme dell’universo giornalistico daranno vita ad un festival che vuole essere un contenitore di tutto ciò che fa notizia.
Quattro giornate accese da dibattiti e animate da interviste taglienti sui temi “scottanti” dell’informazione, dove troveranno ampio spazio anche momenti di approfondimento culturale e di informazione spettacolo.
Si alterneranno sul “palco” del Festival alcune delle più importanti voci del giornalismo come Piero Ottone, Ezio Mauro, Edmondo Berselli, Claudio Sabelli Fioretti, Marco Travaglio, Daria Bignardi, Enrico Lucci, Gian Antonio Stella, André Glucksmann, Eric Laurent, Imad al Atrache, Gideon Levy e Sari Nusseibeh.
Ad inaugurare la prima edizione del Festival, in collaborazione con il Censis, la presentazione in anteprima della pubblicazione “Le Diete Mediatiche degli Italiani nello Scenario Europeo”, sesto rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione in Italia.
Nell’intento di creare la formula giusta per rispondere alla duplice esigenza di configurarsi come punto di riferimento del mondo del giornalismo a carattere internazionale e di richiamare i cittadini a riflettere sugli avvenimenti del proprio tempo, la manifestazione si sviluppa in più contenitori.

Lo spazio della Rassegna stampa sarà il momento di apertura nelle mattine delle quattro giornate, quando Massimo Cirri, Filippo Solibello e Giorgio Lauro di Radio Rai Due Caterpillar, affiancati da Claudio Sabelli Fioretti, firma di punta del Corriere della Sera, incontreranno il pubblico nei caffè del centro storico e, tra una brioche e un cappuccino, leggeranno i quotidiani commentando le notizie del giorno.
Al centro degli Incontri-dibattito i temi più attuali e delicati dell’informazione:

- Angelo Agostini, docente dell’Università IULM di Milano e direttore della rivista edita da Il Mulino Problemi dell’informazione, interverrà su Il protagonismo politico dei giornali insieme a Ezio Mauro direttore de La Repubblica.

- Sarà affidata a Sari Nusseibeh, Professore di Filosofia e Rettore dell’Università araba di Al-Quds a Gerusalemme Est, la lectio magistralis La democrazia può nascere dai media? con un approfondimento particolare sul ruolo dell’informazione nel medioriente. Tra i più noti intellettuali palestinesi con background internazionale, studi ad Oxford e dottorato in Filosofia islamica ad Harvard, il Prof. Nusseibeh è stato il rappresentante diplomatico dell’OLP a Gerusalemme ai tempi di Yasser Arafat e da sempre cerca una strada possibile per aprire un dialogo fra israeliani e palestinesi, tema al centro di numerose sue pubblicazioni. Nel 2003 ha inoltre fondato “People’s Voice”, movimento civile per promuovere la pace fra Israele e Palestina.

- Tra gli appuntamenti stranieri anche quello con il grande filosofo, scrittore e giornalista francese André Glucksmann. L’incontro sarà l’occasione per affrontare la tematica della Libertà di stampa ripercorrendo la storia della giornalista russa Anna Politkovskaja, uccisa il 7 ottobre 2006 per le sue inchieste “scomode”.
- La storia del giornalismo italiano sarà invece approfondita da una lectio magistralis all’Università tenuta da una delle voci più significative dell’informazione nazionale, Piero Ottone, già direttore de Il Secolo XIX e del Corriere della Sera e firma storica del Gruppo Espresso.
- Claudio Sabelli Fioretti farà il “terzo grado” dal vivo a Daria Bignardi e alla Iena storica Enrico Lucci.

A seguire gli incontri con Il giornalismo degli altri, un’occasione per conoscere da vicino realtà giornalistiche di paesi occidentali e orientali, con la voce di direttori e corrispondenti di testate giornalistiche straniere. Sono stati invitati, con interventi coordinati da giornalisti italiani, Antony De Palma del New York Times, Eric Laurent del quotidiano francese Le Figaro, John Pilger giornalista e scrittore londinese, Gideon Levy del quotidiano israeliano Ha'aretz, e Imad Al Atrache, caporedattore del nuovo canale inglese di Al Jazeera, oltre ad esponenti di associazioni giornalistiche come Reporter senza Frontiere e Peace Reporter. In collaborazione con Information Safety and Freedom sono stati invitati il vignettista libanese Mazen Kerbaj, il giornalista iraniano Ahmad Rafat e il giornalista iracheno Erfan Rashid.

Al termine della giornata ancora l’informazione protagonista con le notizie che “danno spettacolo” nelle Serate teatrali. Tre casi di giornalisti che portano l’informazione a teatro: Gian Antonio Stella, Piero Colaprico e Marco Travaglio.

La quattro giorni del giornalismo sarà inoltre arricchita da tre Mostre fotografiche ospitate nelle prestigiose sale della Galleria Nazionale dell’Umbria.

Tratta dal libro L’Italia in prima pagina. Storia di un paese nella storia dei suoi giornali (Bruno Mondadori editore) di Aurelio Magistà, nota firma de La Repubblica, la mostra omonima allestita in collaborazione con la Biblioteca del Senato della Repubblica, che verrà inaugurata alla presenza della Senatrice Rina Gagliardi. In 50 pannelli sarà ripercorsa l’avventura della stampa italiana e dei suoi protagonisti, raccontata con una sequenza di pagine di giornali che ricoprono un arco temporale di cinquant’anni. Nella mostra come nel libro, che sarà presentato in questa occasione alla presenza dell’autore e del giornalista Edmondo Berselli, la documentazione iconografica assume un ruolo decisivo per raccontare le trasformazioni di un paese.

La mostra Il giornalismo che non muore è dedicata a 17 giornalisti che hanno perso la vita mentre svolgevano la professione, in quanto testimoni “scomodi” come Enzo Baldoni, Maria Grazia Cutuli, Ilaria Alpi, Mario Francese, Guido Puletti, Giancarlo Siani, Walter Tobagi, Carlo Casalegno, Giuseppe "Pippo" Fava, Beppe Alfano, Antonio Russo, Mauro De Mauro, Giovanni Amendola, Piero Godetti, Giovanni Spampanato, Carlo Ristagno e Peppino Impastato, che vengono ricordati attraverso fotografie e scritti. Ogni pannello offre uno sguardo sul percorso professionale ed esistenziale e cerca, insieme alle fotografie, di essere un ricordo degli esempi importanti che queste figure furono per il loro tempo.

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