giovedì 28 dicembre 2006

S. Pietro tra sacro e profano

Questo è il tanto atteso video sulla nostra inchiesta...



Ora aspettiamo solo il commento del prof...!!

giovedì 21 dicembre 2006

TANTI AUGURI A TUTTI !!!!

Purtroppo sono partita martedì senza riuscire a salutare tutti di persona... colgo qui l'occasione per augurare a tutti un BUON NATALE ed uno spumeggiante 2007 !!
Ci si vede a gennaio!

Berlusconi Vs Annunziata

La scorsa settimana abbiamo discusso di questo video in un seminario della prof.ssa Michilli: si tratta della querelle televisiva tra Silvio Berlusconi e Lucia Annunziata durante la registrazione della trasmissione «In mezz'ora», condotta dalla giornalista e in onda la domenica alle 14.30 su RaiTre...ricordate??

IRRESISTIBILE...

Per il prof...

Il video "S. Pietro tra sacro e profano" è stato completato, mancano alcune piccole rifiniture e la pubblicazione sul blog generale...spero che il risultato finale non la deluda...

venerdì 15 dicembre 2006

INCONTRO DEGLI UNIVERSITARI DI ROMA CON BENEDETTO XVI

... giovedì 14 dicembre 2006, nella Basilica di San Pietro in Vaticano, si è svolto il tradizionale incontro della comunità universitaria di Roma con Sua Santità Benedetto XVI in preparazione al Santo Natale, promosso dall’amato Papa Giovanni Paolo II nel 1979.
L'incontro è stato preceduto dalla Celebrazione Eucaristica presieduta da S. Em. il Cardinale Camillo Ruini, Vicario generale per la Diocesi di Roma...ed io c'ero...fa un certo effetto stringere la mano del Papa....

mercoledì 13 dicembre 2006

Comunicazione e media

Pubblico il Rapporto Annuale Censis 2006 su

Comunicazione e media:


Cittadini mono-mediali e multi-mediali in Europa, l’Italia è in coda. Nel confronto fra cittadini che usano (sanno usare) sostanzialmente un solo media (ossia la televisione) e cittadini che invece usano (sanno usare) sostanzialmente tutti i media a disposizione siamo in coda in Europa. L’unico paese con un profilo simile al nostro è la Francia (con il 47,1% di mono-mediali rispetto al nostro 47%), mentre la Spagna (61,3% di multi-mediali), la Germania (67,7%) e la Gran Bretagna (74,9%) si collocano su posizioni molto distanti.

Negli ultimi anni in Italia c’è stato un aumento significativo di cittadini multi-mediali, che erano il 46,6% nel 2002 e sono diventati il 53% nel 2006. Un incremento importante, raggiunto grazie all’apporto delle fasce più giovani e più istruite della popolazione, ma con cui non riusciamo a colmare il divario che ancora ci separa dal resto d’Europa.

A cosa servono i media? Informarsi e approfondire sono le attività preferite dal pubblico dei media, non solo per il gran numero di persone che gli attribuiscono la “massima importanza” (80,7% e 69% rispettivamente), ma anche per la minima percentuale di persone che gli attribuisce “nessuna importanza” (0,8% e 3,2%). Più bassa, invece, l’importanza attribuita all’intrattenimento (41,3%), o al relazionarsi con gli altri ( 45,3%), che sembrerebbero funzioni centrali nell’esperienza della fruizione dei media di massa, ma che ormai sono quasi del tutto mescolate all’informazione e all’approfondimento.

Centralità e multi-medialità della musica nella vita quotidiana.
Nel rapporto con i media ben il 46,5% degli italiani attribuisce la “massima importanza” all’interesse per la musica (al terzo posto dopo i più urgenti/diffusi bisogni di informazione e approfondimento). Quali sono i media a cui si fa ricorso per assecondare tale interesse e con quale grado di soddisfazione? Ai primi posti per l’uso, la radio (77,4%) e persino la televisione (57,3%). Ma la “massima soddisfazione” si ottiene con i lettori mp3 (77,2%) e con internet (69,7%), che tuttavia sono ancora usati da quote di popolazione modeste rispetto ai grandi pubblici di radio e televisione.

Sta tornando il piacere di leggere libri: per la prima volta la percentuale di quanti in Italia hanno letto almeno un libro nell’ultimo anno supera la metà della popolazione (sopra i 14 anni) collocandosi al 55,3%. Ma nonostante questo notevole passo avanti, siamo ancora molto indietro rispetto agli altri paesi, che oscillano dal 62% della Francia al 75% della Gran Bretagna. Dal punto di vista degli acquisti la distanza tra l’Italia e gli altri paesi è meno marcata rispetto alla lettura: gli italiani che comprano libri (48,7%) sono anche un po’ più dei francesi (46,6%) e poco meno degli spagnoli (53,3%), mentre solo tedeschi (61,5%) e britannici (64,7%) si collocano su di un piano nettamente superiore.

I quotidiani si vendono poco, ma vendono molto. I dati a disposizione sulle opere allegate ad alcuni dei principali quotidiani italiani, tuttora disponibili in edicola, perché ancora in corso o da richiedere come arretrati, sono sorprendenti per le dimensioni del fenomeno: ben 89 iniziative editoriali per un numero complessivo di volumi pari a 1.397.

Il più presente in edicola appare il Corriere della Sera con 45 opere allegate, dai classici dell’arte e della letteratura, all’atlante degli animali e ai libri di cucina, per un totale di 643 volumi. Seguono La Repubblica con 24 titoli per 239 numeri, La Stampa, con 19 opere per 229 uscite, Il Giorno, La Nazione e Il Resto del Carlino con 16 proposte editoriali composte però da ben 318 volumi e Il Sole 24 Ore con 9 raccolte per un totale di 207 libri. Se è vero dunque che i quotidiani cartacei si vendono poco in edicola (anche se la lettura dei quotidiani, con quelli digitali e free, è tutt’altro che in contrazione), è altrettanto evidente che essi vendono molto (altre opere editoriali, cartacee e non).