mercoledì 9 gennaio 2008

Moleskine, la storia in un taccuino

Se scrivi su un Moleskine sei un poeta maledetto dalle tendenze suicide incontrollabili. Lo sguardo deve essere perso nel vuoto e i capelli rigorosamente spettinati.

Sei un giornalista d’assalto, di quelli che oggi sono merce rara. Lo sguardo deve essere lucido e il capello ben curato.

Sei lo scrittore di romanzi per eccellenza e di nome fai Hemingway. Ti chiami Chatwin, Van Gogh , Celine e Picasso.

Se scrivi su un moleskine, infine, sei uno che vuole la storia al suo fianco.


Questo leggendario taccuino si chiama così per la rilegatura in tela rigorosamente cerata. Impossibile che un foglio di questo quadernetto si stacchi senza il nostro consenso.

Ha raccolto suggestioni, appunti di viaggio e idee prima che diventassero romanzi, ha raccolto schizzi prima che diventassero capolavori della pittura.

Chatwin, prima di partire per i suoi lunghi viaggi, faceva scorta di moleskine. Si narra che avesse il terrore di perderne anche soltanto uno. Meglio smarrire il passaporto o i denari.

Scriveva su ciascuno di essi il recapito al quale chi lo avesse trovato avrebbe potuto restituirglielo, nel qual caso prometteva laute ricompense. Perché un moleskine non è solo un taccuino.

Fu inventato in Francia, e a Parigi, alla fine del ‘800, non c’era una sola libreria che non ne fosse ampiamente fornita. Sono gli anni delle avanguardie artistiche.

Da lì a poco verranno i tempi della velocità tanto decantata dai futuristi, in cui il pensiero, brillante, scattante e sfuggente, era già arte prima ancora di essere portato a termine.

Urgeva uno strumento veloce, duttile e robusto. Et voilà, le moleskine!

Poi l’industria e l’omologazione del tardo ‘900 hanno distrutto certi modi di fare arte. Il moleskine, raccoglitore di personalissime impressioni, non venne più fabbricato, perché proprio lei, la fabbrica, era ora il centro nevralgico artistico.

Andy Warhol, ad esempio, fa della ripetizione astratta e infinita un prodotto culturale. Per fare arte ci vuole la fotocopiatrice, non di certo il moleskine.

Quindi, nel 1986, anche l’ultimo produttore francese a Tours, chiude i battenti. Le moleskine n’est plus.

E’ solo grazie a un produttore milanese che, oggi, il glorioso taccuino nero rivede la luce.

Ricomparso un po’ ovunque a partire dal 1998, in un’epoca di riproduzione meccanica, fatta di ticchettii sui tasti di un computer, il moleskine ci reinsegna l’emozione di scrivere sulla carta.

Pensieri sparsi, note incoerenti, frasi e schizzi da portarsi dentro e da portare sempre con sé.


...l'ho trovato navigando...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Hello. This post is likeable, and your blog is very interesting, congratulations :-). I will add in my blogroll =). If possible gives a last there on my blog, it is about the MP3 e MP4, I hope you enjoy. The address is http://mp3-mp4-brasil.blogspot.com. A hug.